Cosa vedere a Monticello

Cosa vedere a Monticello

Si sa, la Lombardia è molto particolare. Ne avevamo già parlato a proposito delle sue località termali. Oggi scopriremo cosa vedere a Monticello, una delle località termali in provincia di Lecco. Infatti, questo comune della Brianza non è famoso solo per la sua Spa.

 

Cosa vedere a Monticello: villa Greppi

Cosa vedere a Monticello? Sicuramente Villa Greppi. È aperta, insieme al parco, circa 200 giorni l’anno ed è uno scenario nel quale si svolgono alcune proposte culturali del territorio. Gestita dal Consorzio locale, all’interno di Villa Greppi ci sono oltre 30 iniziative che richiamano più di 30.000 utenti di ogni età. Si spazia tra spettacoli, corsi di formazione, mostre.

Villa Greppi: posizione

Villa Greppi sorge proprio al centro della Brianza. Dista solo 20km dalle città di Monza, di Como e di Lecco, mentre Milano si trova a 30 km. Inoltre, mette in comunicazione il Parco Regionale di Montevecchia, la Valle del Curone e il Parco dei Colli Briantei, la Brianza Lecchese con la Brianza Monzese.

Villa Greppi: la struttura

Per quanto concerne la struttura di Villa Greppi, occorre fare una distinzione tra il parco e la vera e propria villa, in stile neoclassico. Il parco è composto dal giardino all’italiana e dal giardino all’inglese. Il primo vanta aiuole regolari, ma anche dislivelli naturali, terrazze, archi, scale simmetriche e un mini labirinto di carpini. Il secondo è collegato al primo da un romantico ponticello a cavallo dell’antica strada di Casatevecchio, uno degli scorci più caratteristici della zona. Ha una superficie di oltre 75.000 mq e ospita 8 alberi monumentali fra i più vecchi e maestosi d’Italia. Oltre al parco sono oggi disponibili per le attività consortili: il granaio, con uno spazio espositivo, una sala polivalente, uno spazio seminterrato, le scuderie con aule e sale per riunioni, la palazzina uffici.

Villa Greppi: la storia

Invece, per quanto riguarda la villa, la prima presenza di un edificio di villeggiatura nobiliare risale alla fine del Seicento. Tuttavia, fu solo con l’avvento della famiglia Greppi che assunse la struttura attuale. Infatti, fu costruita per volere del conte Giacomo Greppi all’inizio dell’800. Inizialmente era una villa usata per la famiglia nelle forme di villeggiatura. La casata dei Greppi era nobile ed una delle più in vista della società milanese. I Greppi, infatti, consolidarono i legami con le famiglie più benestanti del tempo, anche attraverso i matrimoni (con i Taverna, i Lupi di Soragna, i Litta, i Sormani Andreani). Mantennero, inoltre, solidi rapporti con il Governo Austriaco.

Villa Greppi: Il Fondo Iconografico

All’interno di Villa Greppi c’è anche il “Fondo Iconografico e Documentario Greppi”. Questo incredibile patrimonio si compone di 2.000 disegni, acquerelli e schizzi. Ci sono, inoltre, 126 taccuini realizzati tra il 1840 e il 1910 da Alessandro Greppi. Egli era infatti un disegnatore e cronista di vicende familiari che raccontava con umorismo. Il fondo iconografico viene reso fruibile attraverso periodiche mostre tematiche.

 

Cosa vedere a Monticello: tour da Via Sirtori

Cosa vedere a Monticello, oltre villa Greppi? Per fare solo qualche esempio, Villa Nava Rusconi, la Chiesa di Sant’Agata, il Parco della Limonera. Per tutte queste attrazioni, il nostro consiglio è quello di partire da via Sirtori 12.

La chiesa di Sant’Agata

Accanto al civico 12 di via Sirtori c’è prima di ogni cosa una scalinata che conduce alla Chiesa di Sant’Agata, meritevole di essere visitata anche all’interno. La prima campata della navata sinistra, infatti, accoglie una tela con la Morte di San Giuseppe. Al contrario, sulla prima campata della navata destra, c’è una raffigurazione di Sant’Antonio Abate. La parete di fondo dell’abside, invece, ospita un affresco con la rappresentazione del Crocifisso realizzata da Aligi Sassu, che ha anche eseguito i riquadri della Via Crucis lungo le pareti.

Villa Nava Rusconi

Ridiscesa la scalinata della chiesa, c’è Villa Nava Rusconi (via Sirtori 23). Oggi appartiene ad Alberto Rusconi, erede di Edilio Rusconi. A sua volta, quest’ultimo è stato un personaggio di rilievo per la cultura italiana del ‘900. Di fronte a Villa Nava Rusconi è situato l’ingresso del Parco della Limonera. Come suggerisce il nome, si fa riferimento alla Limonera della villa, un edificio in stile neoclassico con vetrate di pregio che oggi ospita la biblioteca cittadina.

Villa Bocconi  

Se si lascia il parco della Limonera sulla sinistra si può ancora percorrere via Sirtori, che a sua volta conduce a Villa Bocconi. La villa appartenne a Luigi Bocconi, fondatore dei grandi magazzini che poi sarebbero diventati quelli della Rinascente; Luigi era anche il fratello di Ferdinando Bocconi, il fondatore dell’università milanese intitolata a suo figlio (che a sua volta si chiamava Luigi). A livello strutturale, la Villa è inserita in un grande parco aperto al pubblico, con un’area giochi per bambini e vari attrezzi per gli esercizi fisici.

 

Cosa vedere a Monticello: altre Ville

Seguono altre ville da vedere a Monticello.

Villa Borla

All’interno di quest’altra caratteristica villa ha abitato l’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli. Va precisato che la residenza era di proprietà della moglie Maria Comotti; tuttavia, egli è stato direttore dell’Osservatorio di Brera e noto per i suoi studi su Marte.

Villa Pedrazzini

Procedendo lungo via Europa ed andando sempre dritto si può arrivare a Via Risorgimento. Lì, al civico 13 c’è Villa Pedrazzini, che comprende l’Oratorio di San Gerolamo. Se si fiancheggia, si può proprio accedere alla già citata Chiesa di Sant’Agata.

Villa Albertini Quintavalle

Situata in via Luciano Manara, 18, Villa Albertini Quintavalle è sostanzialmente una tenuta ottocentesca che ospita il Centro Monticello. A sua volta, questa è una struttura specializzata nello studio e nella riproduzione di specie ornitiche minacciate. Infatti, ci sono più di 250 uccelli, molti dei quali a rischio di estinzione, giunti da ogni angolo del mondo. Cicogne nere, barbagianni, gru della Manciuria e taccole sono solo alcune delle specie che vivono qui.

 

Cosa vedere a Monticello: chiese e cascine

Infine, cosa vedere a Monticello oltre le Ville: chiese e cascine, che indubbiamente meritano di essere visitate, perché patrimonio briantino.

Cascina Teresa

Partendo da Cascina Teresa, è un edificio che in realtà risale agli inizi dell’ottocento, ma solo alla fine del XIX secolo divenne di proprietà della famiglia Bocconi. Inoltre, fino al 1888 il complesso era chiamato Fabbrica, prima che il consiglio comunale decidesse di intitolarlo a Teresa Rossi, moglie del già citato Luigi Bocconi.

Chiesa di Santa Maria della Purificazione

Esattamente, questa Chiesa è posizionata oltre il cimitero e più precisamente in via IV Novembre, subito dopo il civico 5. Questo edificio ecclesiastico è stato costruito a partire dal 1774 su progetto di Francesco Croce. La facciata a salienti mostra un timpano triangolare e volute in pietra molera; l’interno a navata unica, invece, ospita una cappella intitolata a Cristo Misericordioso e una intitolata alla Vergine.

Santuario di San Michele

Al Santuario di San Michele si accede attraverso via Manara fino alla rotonda. Proprio questa rotatoria stradale permette di svoltare a sinistra in via San Michele. L’omonimo santuario sorge di fianco al civico 9 e risale alla prima metà del Seicento. Per quanto concerne la struttura, l’edificio è caratterizzato da una sola navata con volta a botte. Al suo interno ospita una porzione di affresco di una precedente chiesa cinquecentesca che rappresenta la Madonna della Salute.

Cascina Ca’ Nova

Sempre partendo dal Santuario di San Michele, se si percorre indietro la via San Michele, alla solita rotonda si può svoltare a destra in via Bocconi e poi in via Canova. Proprio qui, infatti, si trova Cascina Ca’Nova. Ha una pianta quadrangolare a cui è possibile accedere attraverso un ingresso ad arco ellittico ribassato con stipiti in granito. Sulla facciata puoi notare tutti gli elementi tipici dell’architettura di una cascina, con il loggiato, il ballatoio e il portico che accoglie un’edicola con immagini sacre.

Chiesa del Santissimo Redentore

Infine, la Chiesa del Santissimo Redentore. Di fronte al civico 53 di via san Michele si apre proprio la vista di questo edificio ecclesiastico. La storia vuole che questa chiesa sia stata eretta nei primi anni del Novecento su progetto di Antonio Casati. Una delle sue particolarità è che si caratterizza per vetrate in onice egiziano su cui sono raffigurati, tra gli altri, Giovanni Paolo II, Maria Goretti, Teresina del Bambin Gesù e Piergiorgio Frassati. Il presbiterio, invece, accoglie un ciclo di affreschi realizzati da Emiliano Viscardi con la rappresentazione della Trasfigurazione di Cristo e delle Nozze di Cana sulle pareti.

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