Il diabete: cos’è?

Il diabete mellito, malattia certamente più nota con il solo nome di “diabete”, rientra nella categoria delle malattie del metabolismo. Dai dati, esso è tra i disturbi più diffusi a rientrare in questa classificazione.

La manifestazione di questa patologia è collegata in via diretta con l’insulina; questi è un ormone anabolico di origine proteica. È prodotta da alcuni gruppi di cellule del pancreas, dette “cellule β delle isole di Langerhans”). Per meglio dire, con una disponibilità ridotta di essa oppure con una ridotta sensibilità dei tessuti rispetto a questa sostanza, nonché da una somma di entrambi questi fattori.

 

Le cause

Per quanto riguarda le cause che determinano il diabete, si possono citare:

–          Carenza di insulina: l’organismo dispone di un quantitativo di insulina minore di quello necessario per il suo normale funzionamento;

–          Un impedimento al corretto impiego dell’insulina: l’ormone è disponibile all’interno dell’organismo, ma questo per qualche motivo non riesce ad impiegarlo nella giusta maniera;

–          Una somma dei due precedenti fattori: l’organismo dispone di poca insulina non impiegata correttamente.

 

Le complicanze collegate al diabete

Il diabete mellito è sempre caratterizzato dall’iperglicemia (una elevata concentrazione di glucosio nel sangue). A questa, con il passare del tempo si associano complicazioni di tipo vascolare. Tra le principali:

–          La microangiopatia: un’alterazione che colpisce in particolare i piccoli vasi arteriosi e agisce su zone come i reni, le retine o i nervi;

–          La macroangiopatia: un tipo particolarmente grave e precoce di arteriosclerosi.

 

I tipi di diabete

Al giorno d’oggi la medicina e la comunità scientifica classificano il diabete mellito in tre tipologie, denominate semplicemente di tipo 1, di tipo 2 e  gestazionale. Questa è tuttavia una semplificazione della precedente classificazione, che individuava una maggiore quantità di categorie, di più complessa consultazione. Infatti, questa è stata in vigore dal 1980, anno della sua creazione, fino al 1997. Proprio in quegli anni, è stata sostituita con la versione semplificata ancora utilizzata ai giorni nostri.

La vecchia classificazione

La classificazione del 1980 stilata dall’OMS ed in uso fino al 1997 prevedeva la seguente suddivisione:

–    Diabete insulinodipendente (IDDM o anche detto  infanto-giovanile)

–     Diabete non insulinodipendente (NIDDM o anche detto  della maturità o dell’età adulta)

–      Diabete da malnutrizione (diffuso nei paesi situati nelle aree tropicali)

–     Diabete gestazionale (o GDM, ovvero la variante direttamente collegata con la gravidanza)

Altri tipi di diabete

Erano classificate in questa categoria alcune forme secondarie di questa malattia. In particolare si faceva riferimento a patologie quali:

–         Malattie del pancreas (es. tumori al pancreas o pancreatiti croniche)

– Malattie dell’apparato endocrino riguardanti alcuni ormoni responsabili della contro-regolazione della già citata insulina. (Ad esempio ipertiroidismo, malattia di Cushing, glucagonoma, somatostatinoma, aldosteronoma ed altri)

–          Utilizzo di farmaci inibitori della produzione dell’ormone insulina

–          Anomalie genetiche

–          Assunzione di sostanze tossiche

–          Caratteristiche anomale dell’insuline e del relativo recettore

 

Diabete mellito di tipo 1

Vengono classificate come diabete mellito di tipo 1 praticamente tutte le forme diabetiche immunomediate (ovvero che prevede una partecipazione del sistema immunitario). In questo caso si ha un funzionamento errato del sistema immunitario, il quale non riconosce le cellule β delle isole di Langerhans, attaccandole come se fossero un corpo estraneo all’organismo e distruggendole.

Questo tipo di diabete, date le sue caratteristiche, è classificato come una malattia autoimmune.

Diabete mellito di tipo 2

Nella categoria diabete mellito di tipo 2 rientrano tutti quelle forme diabetiche che sono causate dalla resistenza dei tessuti dell’organismo alla produzione dell’insulina ed ai suoi effetti (situazione indicata con il nome di “insulino-resistenza), oppure da una produzione troppo ridotta dell’ormone insulina da parte delle cellule β delle isole di Langerhans.

Diabete gestazionale

Il diabete mellito gestazionale, unica categoria mantenuta rispetto alla vecchia classificazione del 1980, indica un disturbo generalmente temporaneo e secondario che si manifesta nelle donne in un periodo circoscritto alla gravidanza.

 

Epidemiologia del diabete

Tra tutte le malattie così dette “metaboliche” il diabete mellito è certamente la più diffusa e, senza alcuna ombra di dubbio, anche la più conosciuta.

Facendo un confronto tra i dati raccolti dall’OMS tra il 1980 ed il 2014 emerge come l’incidenza della malattia del diabete mellito sia passata dal colpire 108 milioni di perone (1980), ovvero il 4,7% della popolazione adulta di tutto il mondo, al sorprendente numero di 422 milioni di malati (2014), pari all’8,5% degli individui adulti del pianeta. Nel giro di 34 anni, dunque, la diffusione della malattia risulta essere quasi qudruplicata.

 

Diffusione dei vari tipi di diabete

La tipologia più diffusa di diabete mellito è il tipo 2, infatti più o meno il 90% della popolazione di diabetici soffre di questa tipologia, mentre è affetto da diabete di tipo 1 solo il restante 10% dei diabetici.

Per quello che riguarda il diabete gestazionale si stima che colpisca circa l’8% della popolazione di genere femminile.

Altre statistiche

Altri dati interessanti:

–    Secondo le stime dell’OMS, nell’anno 2012, circa un milione e mezzo di persone sono morte in tutto il Mondo direttamente a causa del diabete mellito.

–        Nel biennio 2008-2009, l’incidenza annuale del diabete mellito giovanile misurava 18.436 casi, per quanto riguarda il diabete di tipo 1, e 5.089 casi, per quanto riguarda il diabete mellito di tipo 2.

–      Nel mondo la metà dei decessi collegati al diabete mellito riguarda le persone in una fascia d’età prossima ai 70 anni e, in proiezione futura, questo raggiungerà intorno al 2030 la settima posizione tra le principali cause di morte tra la popolazione mondiale.

 

Il diabete mellito in Italia

L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha registrato che in Italia circa tre milioni di persone sono affette da diabete mellito (ovvero circa il 5,4% degli italiani).

A livello di distribuzione geografica la malattia è più diffusa al meridione che al nord e la regione italiana più colpita è la Calabria. Inoltre, il diabete mellito risulta essere più diffuso tra le persone sovrappeso (7%) od obese (14%) e tra le fasce più povere e meno istruite del Paese.

 

Il prediabete

Il prediabete è una condizione la quale anticipa spesso il manifestarsi del diabete mellito (più in particolare quello di tipo 2). Per questo motivo l’identificazione di questo problema deve essere interpretata come monito e campanello d’allarme per una possibile insorgenza del ben più invalidante diabete mellito.

Coloro i quali soffrono di prediabete non presentano i medesimi sintomi del diabetico comune e di solito nemmeno un sintomo di questa malattia. Nonostante ciò anche il prediabete è caratterizzato da una presenza anomala di iperglicemia.

 

Sottotipi di diabete

Secondo organizzazioni come OMS e ADA esistono due sottotipi di diabete mellito, ovvero l’Alterata glicemia a digiuno e l’alterata tolleranza al glucosio.

 

Alterata glicemia a digiuno

Il sottotipo di alterata glicemia a digiuno viene in genere diagnosticato riscontrando livelli di glucosio nel sangue in eccesso rispetto alla norma successivamente ad otto ore di digiuno. I livelli di glucosio riscontrati, in questo caso, non devono essere comunque sufficienti per poter parlare di diabete mellito.

Alterata tolleranza al glucosio

Al contrario di quanto accade con l’alterata glicemia a digiuno, l’alterata tolleranza al glucosio è diagnosticata riscontrando una glicemia ad un valore compreso tra i 140 ed i 200 mg/dl dopo aver eseguito sul paziente il così detto “test orale di tolleranza al glucosio”. Anche in questo caso il livello di glicemia deve essere quindi superiore alla norma, ma comunque inferiore ai livelli che consentono di diagnosticare il diabete mellito.

 

Il diabete insipido

Un’altra forma di diabete, oltre il diabete mellito, è il così detto “diabete insipido”. Questa variante del diabete ha delle caratteristiche ed una sintomatologia completamente differente rispetto al diabete mellito, fatta eccezione per la sete insaziabile e la diuresi eccessiva.

Nel diabete insipido le problematiche non sono riconducibili ai livelli del glucosio presenti nel sangue (che seguono generalmente ad una carenza della produzione dell’ormone insulina), ma sono conseguenza di una carente o mancante produzione di un altro ormone, denominato vasopressina (o antidiuretico), oltre che alla sua mancata azione sulla regione dei reni.

 

Il diabete: cura

Forse non tutti sanno che un modo per curare il diabete è quello di sottoporsi a cure termali. In particolare le acque delle terme Euganee favoriscono la prevenzione e il trattamento del diabete mellito.

 

 

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