{"id":1487,"date":"2021-10-22T18:24:08","date_gmt":"2021-10-22T16:24:08","guid":{"rendered":"https:\/\/www.thepiniexperience.it\/?p=1487"},"modified":"2021-10-23T15:01:01","modified_gmt":"2021-10-23T13:01:01","slug":"osteoporosi-la-malattia-dellosso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.thepiniexperience.it\/osteoporosi-la-malattia-dellosso\/","title":{"rendered":"Osteoporosi: la malattia dell’osso"},"content":{"rendered":"

L\u2019osteoporosi \u00e8 una malattia che interessa le ossa. Il suo principale effetto \u00e8 quello di causare \u2013 da qui il nome – un osso poroso<\/em>.<\/p>\n

Vediamo come agisce: nell\u2019immagine sottostante potete vedere un confronto tra un osso \u201csano\u201d ed un osso colpito da \u201costeoporosi\u201d.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

Nel secondo caso, quindi in quello malato, si deteriora il tessuto che circonda l’osso, che diventa anche meno denso.<\/p>\n

Ma quali sono le conseguenze sulla salute di chi ne \u00e8 affetto<\/strong>? Sicuramente, ci sono probabilit\u00e0 pi\u00f9 alte di fratture delle ossa; tra queste, quelle pi\u00f9 colpite sono in genere il femore, il polso, l’omero e la caviglia.<\/p>\n

Le fratture eventuali possono avvenire in modo spontaneo oppure in seguito a traumi, anche di piccola entit\u00e0, come un lieve urto.<\/p>\n

Osteoporosi: da cosa \u00e8 originata<\/h2>\n

La prima cosa che va indagata \u00e8 cercare di capire da cosa deriva l’osteoporosi<\/strong>. Di base, nel nostro corpo ogni cosa si evolve e “invecchia”: la cellula, l\u2019apparato scheletrico. Quindi, in quest’ottica, il deterioramento dell’osso pu\u00f2 essere visto come un processo naturale<\/em>. Se ci pensiamo, fino ai 30 anni il nostro corpo calcifica in maniera pi\u00f9 veloce; al contrario, dopo i 30 anni c’\u00e8 un graduale rallentamento del processo<\/em>. Per le donne che vanno in menopausa, invece, si stima quasi un raddoppiamento della velocit\u00e0 di perdita ossea.<\/p>\n

Per\u00f2, se da un lato il deterioramento osseo pu\u00f2 sembrare naturale, dall’altro pu\u00f2 essere anche patologico.<\/p>\n

Infatti, molti credono che l\u2019osteoporosi colpisca prevalentemente gli anziani, ma in realt\u00e0 pu\u00f2 interessare ogni fascia d\u2019et\u00e0.<\/p>\n

Andiamo subito a fare delle precisazioni.<\/p>\n

Tipi di osteoporosi<\/h2>\n

L’osteoporosi si divide in primaria e secondaria<\/strong>.<\/p>\n

Quella primaria<\/b><\/em> colpisce in particolare le donne in menopausa e le persone anziane. Quella secondaria<\/i><\/strong> pu\u00f2 interessare ogni fascia d’et\u00e0 e quasi sempre insorge per malattie, assunzione di farmaci a base corticosteroidea e sostanze tossiche.<\/p>\n

Le donne: le maggiori vittime di osteoporosi.<\/h3>\n

Secondo L’OMS<\/a>, il sesso femminile \u00e8 quello pi\u00f9 colpito da questa patologia. Solo negli USA, ad esempio, 25 milioni di persone soffrono di osteoporosi, di cui il 90% sono donne. Ma perch\u00e8 sono proprio le donne ad esserne bersagliate?<\/strong><\/p>\n

In effetti, con il passare del tempo, il corpo femminile non produce pi\u00f9 lo stesso quantitativo di \u00a0estrogeni<\/em>, quegli ormoni che, tra le altre funzioni<\/a>, proteggono le ossa.<\/p>\n

Con questa diminuzione degli estrogeni, si ha un minor assorbimento di calcio, fondamentale per le ossa. In pi\u00f9, si verifica una bassa produzione di calcitonina<\/a>, l’ormone che inibisce la demineralizzazione.<\/p>\n

Al contrario, negli uomini succede molto spesso che l’ormone del testosterone<\/em> dura quasi per tutta la loro vita e, anzi, ad un certo punto della loro esistenza, si converte in estrogeni.<\/p>\n

Dati alla mano, \u00e8 stimato che una donna perda circa il 15% della massa ossea a partire da dieci anni dall’inizio della menopausa. A 70 anni, il calo pu\u00f2 arrivare intorno al 30%, raddoppiandosi.<\/p>\n

L’osteoporosi di tipo secondario<\/h3>\n

Indaghiamo, ora, l\u2019osteoporosi di tipo secondario; se in quella di tipo primario ad esserne colpiti sono prevalentemente i soggetti femminili, l\u2019osteoporosi secondaria coinvolge soprattutto gli uomini<\/strong>.<\/p>\n

Tra le cause, sono state identificate particolari patologie o abuso di sostanze a base corticosteroidea.<\/p>\n

Le cause patologiche<\/h4>\n

Le malattie principali che determinano il deterioramento osseo sono perlopi\u00f9 il diabete mellito<\/strong>, unitamente a diverse affezioni di carattere cronico. Tra queste, le pancreatiti, la cirrosi epatica, l\u2019 insufficienza renale cronica.<\/p>\n

Le cause farmacologiche<\/h4>\n

I farmaci che favoriscono una osteoporosi di tipo secondario sono quelli che determinano o possono influenzare l\u2019alterazione della secrezione o dell\u2019efficacia dell\u2019insulina.\u00a0<\/span><\/p>\n

Osteoporosi: le zone pi\u00f9 colpite<\/strong><\/h2>\n

Ma quali sono le zone pi\u00f9 colpite da questa malattia<\/strong>? Secondo le evidenze statistiche, la suddetta patologia si manifesta perlopi\u00f9 nella colonna vertebrale, nella parte interna del femore e nel radio. Ci sono, eppure, anche casi pi\u00f9 rari: ad esempio, talvolta si \u00e8 riscontrata anche nell’omero, nella tibia e nel metatarso.<\/p>\n

Come diagnosticarla?<\/h3>\n

Uno dei problemi principali sembra proprio capire come diagnosticare questa malattia<\/strong> e quindi intervenire nelle giuste tempistiche. Questo perch\u00e9, specie negli stadi iniziali, l\u2019osteoporosi non d\u00e0 sintomi. \u00c8 solo nella fase avanzata, infatti, che provoca mal di schiena e, nelle sue forme pi\u00f9 gravi, abbassamento dell\u2019altezza, postura incurvata.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

Ci sono diversi metodi di indagine per identificare la presenza dell’osteoporosi nel corpo umano e per capire se si tratti di una condizione primaria o secondaria.<\/span><\/p>\n

Il metodo radiologico<\/h4>\n

Il metodo pi\u00f9 utilizzato per individuarla \u00e8 generalmente quello della densitometria ossea<\/strong>. Si tratta di una visualizzazione radiografica con tecnica DEXA, che permette di valutare la quantit\u00e0 di osso trabecolare e corticale. Questa particolare tecnologia consente, quindi, di misurare i livelli di minerale osseo nei vari punti strategici soggetti all’osteoporosi: il rachide lombare, il femore prossimale.<\/span><\/p>\n

Il metodo laboratoriale<\/h4>\n

Un altro metodo di indagine pu\u00f2 essere, ad esempio, l\u2019individuazione della presenza di ipercortisolismo nel corpo. Questo proprio perch\u00e9, come abbiamo gi\u00e0 visto, la presenza di un tasso elevato di cortisolo pu\u00f2 provocare rischi di frattura, di diabete, ma anche cardiovascolare.<\/span><\/p>\n

Questa eventuale presenza di ipercortisolismo va ricercata con esami specifici, sempre tenendo un occhio di riguardo per i soggetti ipertesi<\/strong>.<\/span><\/p>\n

Come curare l’osteoporosi<\/h2>\n

Eccoci giunti al momento pi\u00f9 critico di questa guida conoscitiva sull\u2019osteoporosi. In fondo, parliamoci chiaro, la cosa che interessa di pi\u00f9 a chi \u00e8 affetto da una malattia \u00e8 senza dubbio guarire. Come si guarisce, quindi, dall\u2019osteoporosi?<\/p>\n

Di fatto, l\u2019osteoporosi si pu\u00f2 solo rallentare<\/strong>, contrastare<\/strong>, proprio perch\u00e9 non si pu\u00f2 evitare il processo naturale di invecchiamento e deterioramento dell\u2019osso. Si pu\u00f2 e si deve, per\u00f2, intervenire, specie in quelle condizioni precoci che sono deleterie per la persona affetta da questa malattia.<\/p>\n

Vediamo insieme i due principali tipi di approccio per questa condizione debilitante.<\/p>\n

L’approccio farmacologico<\/h3>\n

I farmaci d’elezione per il trattamento dell’osteoporosi sono principalmente i bisfosfonati<\/strong>. Grazie alla loro azione anti-riassorbitiva, possono vantare una riduzione del 40-70% delle fratture vertebrali e del 40-50% delle fratture di femore.<\/p>\n

Un altro metodo di cura che si basa sui farmaci \u00e8 quello di sottoporsi alla TOS<\/strong> (Terapia Ormonale Sostitutiva). Di base, una terapia con soli estrogeni pu\u00f2 stabilizzare di molto le ossa. Per contro, va tenuto in considerazione che una terapia ormonale a lungo termine pu\u00f2 determinare l\u2019insorgenza di tumori della mammella e malattie cardiovascolari. \u00c8 per questo che di solito la TOS si consiglia per breve tempo e soprattutto ai soggetti giovani, che nel corso della vita sono sempre in tempo a sostituire la terapia.<\/p>\n

Infine, c’\u00e8 la SERMs<\/strong>, una terapia concettualmente simile alla TOS: attraverso l’assunzione di un farmaco, si vanno ad emulare gli estrogeni sull\u2019osso senza per\u00f2 avere le controindicazioni tumorali o intaccare su mammella ed endometrio. L\u2019unico SERM attualmente disponibile \u00e8 il raloxifene<\/strong>, in un’unica dose giornaliera di 60 mg. Secondo i dati scientifici, il farmaco in oggetto riduce del 34-51% il rischio di fratture vertebrali.<\/p>\n

L’approccio non farmacologico<\/h3>\n

Un metodo per aiutare le persone affette da osteoporosi \u00e8 sicuramente quello delle cure termali<\/strong>, che peraltro possono sempre essere associate anche ad una terapia farmacologica, per massimizzare i risultati.<\/p>\n

Ma qual \u00e8 il miglior percorso termale per intervenire sull’osteoporosi? Di solito il ciclo ottimale dura 12 giorni<\/strong> e comprende la fangobalnoterapia, alcuni massaggi e terapie balneari mirate<\/strong>. Vediamole insieme.<\/p>\n

La fangobalneoterapia<\/h4>\n

Fare un bagno nei fanghi, per ora risulta essere il metodo terapeutico pi\u00f9 utile nell’approccio all’osteoporosi, dal momento che i fanghi vanno a rimineralizzare<\/em> il corpo. In altri termini, immergersi nei fanghi va a favorire il ripristino del metabolismo del tessuto osseo<\/strong>. Non solo: all’immersione si pu\u00f2 associare anche un trattamento di applicazione di fango termale per 15 minuti sulle articolazioni esposte a rischio di frattura.<\/p>\n

Le terapie balneari specifiche<\/h4>\n

Un altro metodo termale che va ad aiutare nel trattamento dell’osteoporosi \u00e8 quello di effettuare un’immersione per 15 minuti in un’acqua arricchita di ozono<\/em>.<\/p>\n

Nella fase di sperimentazione scientifica, dunque in colture di cellule e trattamento di cavie affette da osteoporosi, si \u00e8 notato come questa patologia sia collegata ad un abbassamento del livello di idrogeno solforato. Ecco: l’idrogeno solforato costituisce alcune acque termali. Sicuramente tra le migliori strutture per la cura di questa malattia si possono indicare le Terme dell’Emilia-Romagna<\/a>.<\/p>\n

I massaggi<\/h4>\n

La fine del protocollo balneare nei confronti dell’osteoporosi \u00e8 caratterizzata da un massaggio di 20 minuti. Ci sono dei prodotti specifici che, se applicati topicamente, possono essere davvero utili. Ad esempio, le terme di Salsomaggiore producono una pomata iodica<\/strong>, un composto che facilita l’assorbimento degli elementi attive delle acque che si sono depositati sulla pelle.<\/p>\n

Altri accorgimenti e metodi di cura<\/h4>\n

Per finire, ecco degli altri accorgimenti e metodi di cura: innanzitutto, il consiglio principale \u00e8 quello di non tralasciare la dieta ed il movimento. E’ sempre fondamentale l\u2019assunzione del calcio; per quanto riguarda l’attivit\u00e0 fisica, invece, il consiglio principale \u00e8 quello di dedicarsi ai legamenti e alla struttura muscolare.<\/p>\n

Attenzione, per\u00f2, \u00e8 meglio farlo bene; in alcuni soggiorni termali, infatti, ci sono delle palestre di idroterapia: <\/strong>\u00e8 dimostrato che gli esercizi svolti in acqua hanno meno carico articolare<\/strong>. Questo perch\u00e8 c’\u00e8 una spinta naturale al galleggiamento e dunque un minor rischio di caduta e frattura.<\/p>\n

Se pensiamo, banalmente, ad una corsa su terreno fisico ed ad una nuotata, \u00e8 molto pi\u00f9 sicura la seconda, dal momento in cui non ci sono particolari rischi di urti, fratture od altri pericoli.<\/p>\n

Da tenere in considerazione, poi, anche il beneficio cardiovascolare, in particolare nella scelta di un’alimentazione equilibrata, che riduce le ostruzioni.<\/p>\n

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